Violantòs e la sperimentazione contemporanea

Nel 2011 Giuseppe Carpano compone Violantòs (l’inseguimento), un brano in cui la pulsazione ritmica è molto oscillante e spesso le melodie della mano destra e sinistra sono contrastanti. Il brano si ispira a Giovanni Violante, in arte Violantòs, molto conosciuto nelle realtà paesane limitrofe a Caserta.

«Che personaggio! Un uomo alto, magro, un po’ balbuziente, con un sorriso più aperto a sinistra; aveva un viso che sembrava quasi una maschera teatrale uscita da una commedia di Edoardo. Lo conoscevo fin da bambino e purtroppo ci ha lasciato qualche anno fa. Faceva il casellante delle ferrovie, non era un musicista professionista, ma ha formato tanti che poi sono diventati musicisti professionisti. Tutti sono andati a scuola da lui, perché a partire dagli anni Settanta faceva feste di piazza e accompagnava i cantanti neomelodici napoletani da sempre molto in voga in Campania e in tutto il Sud Italia. Violantòs non conosceva la musica, suonava la fisarmonica a orecchio e, quando gli si presentava l’occasione di accompagnare un cantante, non si tirava mai indietro; affermava di conoscere qualsiasi pezzo, anche il più sconosciuto, proprio nella tonalità che gli chiedevano. Poi seguiva una linea melodica e ritmica completamente indipendente. Veniva fuori un risultato da sperimentazione contemporanea!

Violantòs era conosciutissimo, suonava ovunque, e sono moltissime le persone che possono raccontare aneddoti sulle sue esibizioni. La sua ironia e i suoi tratti caricaturali regalano ancora un sorriso a coloro che lo ricordano e lo compiangono… Un aneddoto su tutti: si presenta in una serata un cantante napoletano che vuol essere accompagnato; Violantòs a quel punto gli chiede “Maestro, in quale tonalità volete fare questo brano?”, e il cantante: “La migliore che avete”. Lui annuì senza batter ciglio e attaccò la sua solita e unica tonalità: Do maggiore».

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