Clemente Amoroso nel 1999 apre lo studio di registrazione Musicaperta con l’intento di preservare la tradizione musicale in un territorio in cui è sempre più difficile far esprimere artisti. «Quando ho conosciuto Giuseppe, ho potuto apprezzare la sua creatività e il suo talento. Ho capito che sarebbe stato un peccato se non avesse potuto comunicare anche ad altri la sua musica. La musica ha la capacità di andare in profondità con leggerezza, ha il potere alchemico di trasformare ciò che tocca… Anche tra di noi è successo: da un rapporto di lavoro è nata un’amicizia che non è quelle “date” con un clic, noi siamo diventate persone che si preoccupano l’una dell’altra, come fratelli. Siamo diventati Amici.
La creatività, poi, non si esaurisce con la produzione di un’opera, ma continua a procreare attraverso quell’opera stessa, facendo nascere cose buone in chi l’ascolta, cose nuove che neanche l’autore pensava. Nel laboratorio di musicoterapia, per esempio, faccio spesso ascoltare ai ragazzi la musica di Giuseppe e, seguendo i suoi brani, facciamo tutti delle sedute immaginative che ci portano in paesaggi immateriali, ma che ci rendono concretamente più ricchi e, appunto, più “aperti”».