Nel 2009 esce a distribuzione nazionale il disco Concerto per pianoforte e sequoia, prodotto da Musicaperta Classic (etichetta indipendente creata da Clemente Amoroso) e distribuito dalla casa discografica M.A.P. di Milano. Giuseppe Carpano si propone come pianista e compositore, con suoi brani inediti per pianoforte solo e con un omaggio a Samuel Barber.
Album d’esordio per il pianista-compositore casertano, in uscita dal 6 marzo, con la nuova etichetta Musicaperta Classic, prodotto da Clemente Amoroso e distribuito in Italia dalla MAP di Milano.
È una raccolta di sette composizioni (inclusa “Hesitation Tango”, omaggio a Samuel Barber), in cui il M° Càrpano esplora, attraverso una riflessione musicale contemporanea, un nuovo o quantomeno diverso linguaggio pianistico. Si tratta di un concept-album con particolare attenzione al ritmo, alla pulsazione, a volte ostinata. Nelle composizioni emerge pienamente un linguaggio personale denso di contemporaneità, ma che affonda le sue radici nella melodia italiana, incastonata in una struttura armonica talvolta indefinibile, però ripresa e variata per essere recepita dall’ascoltatore.
Càrpano racconta storie senza usare le parole, musica evocativa che si trasfigura in un vero e proprio ascolto visivo, autentiche visioni sonore: da “Notte all’orto botanico”, che descrive una notte di Ferragosto passata insonne all’aperto ma densa di suggestioni oniriche, al brano “Shiny”, in cui il compositore descrive il susseguirsi dei paesaggi durante le sue passeggiate in motocicletta, fondendo un ritmo tribale e dionisiaco a scorci di tenera melodia.
In “Navigare” assistiamo alla visione di un documentario sonoro, in cui lo stesso ascoltatore diventa imbarcazione, salpando per una destinazione incerta, con il desiderio di volare via. Si vive l’esperienza del viaggio in mare, a tratti impervio, ma con la speranza di raggiungere l’isola desiderata dal nostro spirito.
“Timanfaya” esprime la forza del vulcano in eruzione; lo strumento sottolinea con aspre dissonanze l’irruenza della natura, a cui segue la lava che si raffredda, formando un paesaggio di incantata e irreale bellezza.
Bastano pochi istanti di ascolto di “Sotto il grande albero” per passare dal caos, dal turbinio della quotidianità, alla magica sonorità di una foresta senza tempo che, con la sua misteriosa risonanza, accompagna le note del brano proprio come se fosse un’orchestra sinfonica, in un suggestivo concerto per pianoforte e sequoia.